Sostenibilità ambientale tra inquinamento marino, microplastiche e specie “aliene”

CATANIA. Diffondere la cultura e le best practice nel campo della sostenibilità ambientale mettendo in comune competenze ed esperienze per incrementare gli impatti positivi in termini ambientali, etici, sociali ed economici delle azioni messe in atto dalle diverse componenti sociali.

Su questi temi sono intervenuti gli esperti Emilia Musumeci e Domenico Catalano del centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania nel corso dell’incontro organizzato dal Liceo Scientifico e Linguistico “Principe Umberto di Savoia” di Catania nell'ambito del progetto Erasmus plus “A Green European Town”, un progetto che vede coinvolti anche istituti scolastici dell’Estonia, del Portogallo, della Francia, della Bulgaria e della Spagna con l’obiettivo di far sorgere l’interesse degli studenti per la sostenibilità ambientale e per acquisire comportamenti rispettosi dell’ambiente che ci circonda con la prospettiva di salvaguardare il pianeta in cui viviamo.

Nel corso della lectio gli esperti del Cutgana hanno illustrato le attività del centro di ricerca universitario, ente gestore di 7 riserve naturale e un’area marina protetta con diverse peculiarità faunistiche, floristiche, geologiche e paesaggistiche.

Successivamente i relatori si sono soffermati, con una relazione dal titolo “Causes of Enviromental and coastal pollution”, sul complesso tema dell’inquinamento marino costiero, sia di origine civile, sia industriale, e sui suoi impatti sulla natura e il paesaggio, ma anche sulla catena alimentare, con particolare riguardo al fenomeno del bio-accumulo di inquinanti nei grandi predatori.

E, inoltre, sul problema delle microplastiche e, più in generale sulla “Marine Strategy”, i relatori evidenziato i tempi di degradazione delle principali tipologie di rifiuti immessi nel corpo idrico.

Nella seconda parte dell’intervento è stato affrontato il problema delle specie aliene o alloctone, provenienti dagli oceani, molte delle quali si comportano da “invasive”, favorite dall’innalzamento delle temperature nel mar Mediterraneo. In particolar modo è stata posta l’attenzione sugli organismi velenosi, come alcune meduse e pesci, come il “Pesce palla maculato” (Lagocephalus sceleratus), di recente rinvenuto nelle acque costiere calabresi e siciliane o il Pesce Scorpione (Pterois miles), avvistato in acque basse lungo il litorale di Vendicari nel Siracusano.

Alfio Russo – Università di Catania

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