Catania 2020 - Ambiente e Ambienti

Dal 16 al 18 luglio, al Centro fieristico "Le Ciminiere", si tiene il Salone internazionale "Catania 2020 - Ambiente e Ambienti", un contenitore che racchiude una serie di iniziative ed eventi che hanno come filo conduttore l’ambiente in tutte le sue declinazioni.

I fili conduttori saranno l'Ambiente per parlare di aria, acqua, rifiuti, energia di ciò che usiamo, consumiamo, gettiamo, e gli Ambienti, intesi come i luoghi in cui viviamo, frequentiamo, l’ambiente abitativo, urbano, rurale, montano, marino, in tutte le declinazioni fino a parlare di mobilità che tocca molti aspetti dei luoghi in cui viviamo.

All'interno dell'iniziativa sono inseriti anche i due saloni internazionali "Ecomed" e "Progetto Comfort" sulle tematiche dei rifiuti, acqua, energia, eco-architettura, rigenerazione e mobilità.

Ecomed

Il salone espositivo, giunto alla seconda edizione, vede la partecipazione di enti e aziende che si occupano di strumenti, attrezzature, impianti e servizi nei tre principali ambiti della gestione del Ciclo Integrato dei Rifiuti, del Ciclo Integrato dell’Acqua, della produzione e fornitura di Energia, interessate a evidenziare, al settore pubblico e privato, la propria posizione di leadership e le ultime novità in tema di efficienza e di innovazione tecnologica nel settore.

Progetto Comfort

Giunto alla dodicesima edizione, al salone partecipano le aziende che si occupano di costruzioni, demolizioni, recupero, rigenerazione e riqualificazione urbana e edilizia, di risparmio e efficienza energetica, di risparmio idrico, di protezione sismica, domotica, controllo e sicurezza, di mobilità sostenibile, di benessere negli habitat sanitari domestici e professionali, di gestione della qualità dell’aria, degli aspetti igienico-sanitario. Saranno tre le tematiche trattate: Eco-Architettura, Rigenerazione e Mobilità.

Sono previsti anche diversi convegni specialistici: momenti di confronto, ampio approfondimento tecnico-scientifico e dibattiti specialistici sui 6 focus in programma – Dai rifiuti all’economia circolare, Acqua, Energia, Eco-Architettura, Rigenerazione e Mobilità - con la presenza di esperti del mondo dell’Università, della Ricerca applicata, dell’impresa e dei fornitori di servizi, grazie al coordinamento del Comitato Tecnico Scientifico congiunto dei due saloni e al Comitato Tecnico dei Portatori di Interesse.

Nel corso dell’iniziativa si terranno tre conferenze internazionali. La prima conferenza riguarderà i cambiamenti climatici con un focus sulla desertificazione, un problema che sta sempre di più obbligando i governi a mettere in campo nuove ed efficaci azioni concrete a tutela del Pianeta e delle popolazioni, al tavolo saranno invitati esperti e scienziati di fama nazionale ed internazionale per confrontarsi su questo tema sempre più urgente.

La seconda conferenza riguarderà l’inquinamento del mare dalle plastiche e sarà rivolto in particolare, ma non solo, ai paesi del mediterraneo; un incontro con scienziati, istituzioni e rappresentanti internazionali, esperti del settore, per confrontarsi sulle soluzioni più urgenti e sostenibili da mettere in campo.

La terza conferenza investirà la Blue Economy come modello di business sostenibile, capace di generare un impatto positivo e di lungo termine soprattutto sulla salute dei nostri oceani attraverso quelle attività economiche che hanno a che fare con il mare, le coste e i fondali, quali ad esempio la pesca e il trasporto marittimo, puntando a cambiarne l’attuale paradigma gestionale.

Sono previste anche conferenze culturali sui temi dell’ambientedella cultura e dell’arte visti nel contesto dei territori, del tempo e dei tempi, personaggi conosciuti è amati dal grande pubblico e numerose attività sociali e culturali a valenza ambientale con il coinvolgimento dei cittadini in progetti educativi e intrattenimento sui temi ambientali. 

Sabato 18 luglio, dalle 14,30, nella Sala Vip del Centro fieristico Le Ciminiere, si terrà la conferenza sul tema "World-wide actions against plastic waste pollution" organizzata dal Comitato tecnico scientifico di EcoMed e Progetto Comfort, Università di Catania, Rotary, International Yachting Fellowship of Rotarians (IYFR) e Aiat.

Interverranno l'europarlamentare Pietro Fiocchi e Alfio Di Costa, Governatore Distretto 2110 Rotary (Sicilia e Malta) per i saluti.

A seguire la relazione dal titolo "L’Operazione Plastic Free Waters, illustrata da Rotary e IYFR" del Comandante Sergio Santi, Alessandro D’Onofrio e Franz Müller.

Interverranno Nello Catalano (Commissione Progetto Plastic free Rotary Distretto 2110), Paola Brambilla (Comitato giuridico WWF ITALIA), Maria Rapini (Marevivo), Vincenzo Ruvolo (ARPA Sicilia), Margherita Ferrante (Università di Catania), Nino Accetta (Fedagrispesca), Giuseppe Mancini (Università di Catania/AIAT), Michele Torregrossa (Università di Palermo) e Fabio Dalmonte (SEADS - TBC).

Il tema. La plastica costituisce circa l’80%, dei rifiuti solidi presenti nei mari del mondo e il principale tipo di rifiuto che troviamo sulle spiagge o depositato sui fondali. A sua volta, l’80% di questi rifiuti è di origine terrestre; solo il 20% è dovuto alle attività che si svolgono sul mare: pesca, trasporti, acquacultura e navigazione. Poiché la maggior parte delle plastiche non si biodegrada in alcun modo, tutta quella dispersa in natura vi può restare e fare danni per centinaia o migliaia di anni. Usata spesso una sola volta e solo per qualche minuto, la plastica rimane in mare per periodi che vanno dai 20 anni per una busta della spesa ai 600 anni per un filo o rete da pesca.

I rifiuti di plastica si frazionano e degradano molto lentamente in pezzi sempre più piccoli, raggiungendo dimensioni di qualche millimetro. Questi minuscoli residui e le microplastiche possono essere ingeriti dagli esseri viventi che sono alla base della catena alimentare. Uccelli, tartarughe, cetacei scambiano questa spazzatura per cibo e così fanno i pesci; gli stessi che poi noi mangiamo, considerandoli cibo salubre. Sulle coste del Mediterraneo vivono 150 milioni di persone, che producono tra i maggiori quantitativi di rifiuti solidi urbani pro capite: tra i 208 e i 760 Kg l’anno. Gli oltre 200 milioni di turisti che ogni anno visitano il Mediterraneo generano un aumento del 40% dell’inquinamento estivo da plastica. La presenza di intense attività umane nelle città e lungo le zone costiere, il vento, le correnti sono tutti fattori che influenzano fortemente l’accumulo di rifiuti di plastica in mare. A questi si aggiungono i rifiuti portati da fiumi come il Nilo, l’Ebro, il Rodano, il Po, i due fiumi turchi Ceyhan e Seyhan che sfociano tutti in mare dopo aver attraversato aree densamente popolate e spesso poco attente alla gestione corretta dei rifiuti.

L’inquinamento da plastica costituisce anche una grave minaccia per importanti settori economici del Mediterraneo, soprattutto la pesca e il turismo. La presenza di plastica determina, infatti, minori catture (e quindi minori entrate), danni alle imbarcazioni e agli attrezzi da pesca, riduzione della domanda da parte dei consumatori (preoccupati dalla presenza di plastica nelle carni del pesce). L’inquinamento da plastica costa al settore della pesca dell’Unione Europea circa 61,7 milioni di euro l’anno.

Spiagge e porti sporchi e inquinati scoraggiano il turismo, determinando la perdita di posti di lavoro e ingenti costi di pulizia.

Questo convegno co-organizzato anche dall’Università di Catania e dall’Associazione degli Ingegneri per l’ambiente e il Territorio ha forte impulso dai Rotariani e i Mariners della Fellowship dello Yachting che, particolarmente sensibili alla sostenibilità ambientale e all’inquinamento da plastiche dei mari del mondo, stanno promuovendo a livello internazionale iniziative concrete innanzitutto per la formazione e sensibilizzazione dei cittadini, la riduzione delle plastiche monouso al minimo indispensabile ed il loro corretto smaltimento o riciclo. IYFR, MAREVIVO, WWF stanno proponendo inoltre soluzioni tecniche corrette e sostenibili per bloccare il riversamento di rifiuti plastici nei mari del mondo, e una serie di iniziative locali di sensibilizzazione, per la pulizia di corsi d’acqua, coste e acque prospicienti.