Il prof. Giuseppe Mancini, docente di Impianti chimici al Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica dell’Università di Catania, è il nuovo direttore del Cutgana - Centro Universitario per la Tutela e Gestione degli Ambienti Naturali e degli Agro-ecosistemi dell’ateneo catanese.
Referente per l’ateneo dell’Italian Circular Economy Stakeholders Platform oltre che coordinatore dei rapporti tra l’università etnea e Catania 2030 (Ecomed/Progetto Comfort) - di cui risulta coordinatore dei lavori dei relativi comitati tecnico-scientifico e dei portatori di interesse - il docente è stato eletto nei giorni scorsi dai componenti del Consiglio del Cutgana alla guida del centro di ricerca per il prossimo quadriennio.
Il docente – già presidente dell’Associazione nazionale di Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio – nel corso della proclamazione ha illustrato le linee programmatiche del suo mandato e le modalità con le quali intende guidare il centro di ricerca fino al 2027.
«Il Cutgana è un centro di ricerca multidisciplinare che si avvale di importanti expertise e di collaborazioni nazionali ed internazionali di valore – spiega il neo direttore -. Il centro promuove, coordina e realizza, in collaborazione con i dipartimenti dell'ateneo e con altre istituzioni scientifiche nazionali e internazionali e enti pubblici e privati, ricerche e studi in materia di tutela, gestione e valorizzazione delle risorse ambientali e degli ecosistemi naturali e agrari».
«A tal fine promuove e organizza workshop, convegni, stage e progetti formativi su tematiche ambientali per gli studenti e per i professionisti e tecnici di enti pubblici e privati oltre a svolgere iniziative finalizzate a sviluppare e diffondere nella società consapevolezza, informazione, educazione e partecipazione ambientale – continua il docente -. Il Cutgana ha gestito fino al 2021 sette riserve naturali della Regione Siciliana e un'area marina protetta del Ministero dell'Ambiente, in cui sono stati sperimentati e realizzati innovativi modelli di gestione e promosse nuove forme di ecoturismo responsabile».
«Il Cutgana manterrà questa grande tradizione su queste tematiche e possibilmente le incrementerà attraverso la naturale vocazione del centro, caratterizzata dalla sua interdisciplinarità, per certi versi unica, a promuovere progetti di ricerca capaci di attrarre risorse – ha spiegato il prof. Giuseppe Mancini -. Questo è testimoniato fin da subito dalla partecipazione del Cutgana alla call PRIMA 2023 (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area) con una proposta progettuale che coinvolge 12 partner da 8 paesi europei ed extraeuropei».
Per potenziare questa vocazione il nuovo direttore intende consolidare la conoscenza reciproca dei componenti attraverso un’azione di «consapevolezza aumentata in grado di risaltare le diverse competenze presenti e creare nuove sinapsi e interazioni produttive tra i componenti del centro».
Dal punto di vista della Terza missione il Cutgana intende rimanere «un riferimento assoluto nel e per il territorio per le competenze espresse che hanno portato, nel passato, a stipulare convenzioni, ricevere innumerevoli richieste di espressione pareri, contribuire significativamente alla visibilità e al prestigio dell’Ateneo» spiega il docente.
«Questo si esplicherà anche attraverso l’organizzazione e la partecipazione del centro a corsi, seminari convegni e fiere sulle proprie principali tematiche, già a partire dalle prossime edizioni di Catania 2030 in programma dal 19 al 21 aprile e Mediterranea dal 27 al 29 aprile» aggiunge il neo direttore.
Ma non è tutto. «Saranno potenziate le collaborazioni con i numerosi centri di ricerca operanti in ateneo su tematiche correlate o complementari a quelle del Cutgana e anche con i principali enti di ricerca nazionali tra i quali l’Enea e il Cnr – spiega il prof. Giuseppe Mancini -. Collaborazione che è già pienamente attiva con alcuni ricercatori dei due enti che partecipano alle attività del centro anche grazie alla presenza della Struttura di Ricerca Congiunta tra Enea e l’Università di Catania, disciplinata da una convenzione proprio attraverso il Cutgana».