ACI TREZZA. Con una sobria, ma significativa, cerimonia è stata ‘svelata’ stamattina sull’Isola Lachea la targa in ricordo del senatore marchese Luigi Gravina che, con atto notarile del 19 dicembre del 1896, concesse a titolo gratuito alla Regia Università di Catania, rappresentata dall’allora rettore prof. Andrea Capparelli, “il diritto d’uso sopra l’Isola dei Ciclopi e dei 7 scogli adiacenti tutti siti in Acitrezza per gli studi scientifici e sperimentali”.
La targa - apposta sulla parete esterna del Museo della stazione di biologia marittima dell'Isola Lachea che ospita una vasta collezione di fauna marina e terrestre, avifauna e un erbario, oltre che di formazioni geologiche, mineralogiche e reperti archeologici - è stata ‘svelata’ dal prof. Giancarlo Magnano San Lio, prorettore dell’Università di Catania, e dagli eredi del donatore Agrippina, Maria Giulia e Anna Gravina alla presenza del direttore generale dell’ateneo, avv. Candeloro Bellantoni, del questore di Catania Alberto Francini.
«La cerimonia di oggi vuol testimoniare il ringraziamento dell’Università di Catania alla famiglia Gravina e il rispetto dei contenuti dell’atto notarile nella gestione e valorizzazione del sito - ha spiegato il prorettore alla presenza della folta rappresentanza degli eredi del marchese Luigi Gravina –. Grazie alla gestione dell’Università, nel 1998, è stata istituita dalla Regione la Riserva naturale integrale "Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi" proprio per conservare e tutelare la vegetazione e la fauna dell’isola e dei faraglioni e per salvaguardare la lucertola endemica Podarcis sicula ciclopica».
Dopo un breve ricordo della figura del marchese Gravina da parte del prof. Giustiniano Reitano, è intervenuto l’avv. Giuseppe Fragola che, a nome della famiglia Gravina, ha ringraziato «il rettore Francesco Basile e l’Università di Catania per il riconoscimento al marchese Luigi Gravina e per le attività di gestione e valorizzazione portate avanti in questi anni sull’Isola Lachea al fine di conservare il sito così come era stato donato».
Su questo punto il direttore generale dell’ateneo, avv. Bellantoni, ha sottolineato «la particolare attenzione dell’Università di Catania sulle attività di ricerca scientifica svolte sull’Isola Lachea che rappresenta un patrimonio naturalistico unico nel suo genere e non a caso è inserita anche nel sistema museale d’Ateneo» garantendo anche «futuri investimenti sulle aree protette gestite dal Cutgana».
Presenti alla cerimonia, tra gli altri, anche il prof. Giovanni Signorello, direttore del centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania (ente gestore della riserva naturale), l’avv. Vincenzo Reina, presidente dell’Amp Isole Ciclopi e dirigente dell’Area Legale dell’Ateneo, l’assessore ai Rapporti con l’Università del Comune di Aci Castello, Sebastiano Romeo, l’ufficiale Fabio Garozzo della Capitaneria di Porto di Catania e i rappresentanti della comunità accademica, della Pro Loco di Aci Castello e dell’associazione locale Centro studi Aci Trezza.
«La riserva naturale – ha aggiunto il prorettore –, grazie alla gestione del Cutgana, è stata inserita nella Rete Natura 2000 tramite i Siti di Importanza Comunitaria “Fondali di Acicastello” e “Isole dei Ciclopi” oltre che nella rete dell’Iucn. Con i progetti di ricerca, come “Cet” per la realizzazione di virtual tour in 2D e 3D dell’area protetta e “Care-Mediflora” sulla conservazione delle specie maggiormente minacciate della flora siciliana, sono stati adottati strumenti di valorizzazione e conservazione del sito e proprio pochi mesi fa, a tal fine, è stato sottoscritto anche un accordo di collaborazione scientifica con l’Ingv per lo studio del magmatismo antico dell’area etnea».
L’Isola Lachea, costituita prevalentemente da rocce basaltiche in più punti sormontate da argille pleistoceniche metamorfosate, è di origine vulcanica, legata alle prime eruzioni sottomarine nel golfo di Acitrezza, risalenti a circa 500.000 anni fa. Non a caso, su proposta del Cutgana, nel 2016 è stata inserita nel geosito “Vulcaniti dell’Arcipelago dei Ciclopi ed Aci” che comprende l’Isola Lachea e i Faraglioni dei Ciclopi in quanto “beni” geologici.
In questi anni, inoltre, per migliorare la promozione e la conoscenza del sito, la riserva naturale è approdata anche su Street View di Google con oltre 50mila visualizzazioni e sulla piattaforma gratuita “izi.Travel” con gli audio tour in 6 lingue grazie alle collaborazioni con l’associazione Csa e l’Istituto comprensivo “Verga-Falcone” di Aci Castello.
Visitata ogni anno da migliaia di turisti anche per fruire del mare cristallino, l’Isola Lachea è anche meta di studenti di ogni ordine e grado nell’ambito di progetti di educazione ambientale e di ricerca e ha ospitato rassegne cinematografiche sul borgo dei Malavoglia, sulla subacquea e sulle antiche tradizioni marinare.
Alfio Russo – Cutgana, Università di Catania
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