ACI TREZZA. Una ventina di giovani provenienti da Giappone, Messico, Turchia, Slovacchia, Serbia, Germania, Francia, Spagna e Italia hanno visitato ieri pomeriggio l’Isola Lachea per approfondire gli aspetti legati all’origine del vulcanismo etneo, gli aspetti morfologici dei basalti colonnari e delle lave a pillows che rappresentano le principali peculiarità dell’area.
Proprio l’Isola Lachea e i Faraglioni dei Ciclopi, la riserva naturale integrale gestita dal centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania, rappresenta la messa in posto dei prodotti etnei più antichi risalente a circa 500 mila anni fa frutto di un'intensa attività eruttiva in ambiente sottomarino che si verificò nel margine orientale dell'ampio golfo che allora occupava la parte meridionale dell'area dove ora si estende l'Etna.
A guidare il gruppo – impegnato nella seconda edizione del “Campo di Volontariato Internazionale” organizzato dal Circolo Legambiente Sartorius von Waltershausen di Acireale, che grazie al progetto “Un Tocco di... ambiente, cultura, futuro” contribuisce da quasi due anni in maniera decisiva alla rinascita del territorio circostante – il geologo del Cutgana Giovanni Sturiale e l’esperto Mauro Contarino.
Sull’Isola Lachea i giovani visitatori hanno anche ammirato le bellezze naturalistiche dell’area protetta caratteristica per la presenza della lucertola endemica “Podarcis sicula ciclopica”, della grotta dell’Eremita, del Museo naturalistico didattico “Lachea” (con i rari reperti archeologici e alcuni esemplari impagliati della fauna ittica del Mediterraneo) e della stazione di biologia marina.
Alfio Russo – Cutgana, Università di Catania