RAGUSA. Anche la Riserva naturale integrale “Grotta Monello” di Siracusa, l’area protetta gestita dal centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania, è stata “protagonista” della Conferenza Scientifica Internazionale «Man and Karst 2019». Un evento che ha richiamato oltre 100 partecipanti provenienti da tutto il mondo fra accademici, ricercatori e speleologi.
La conferenza si è svolta dal 24 al 27 giugno nei locali del Castello di Donnafugata a Ragusa ed è stata organizzata dal Centro Ibleo di Ricerche Speleo-Idrogeologiche con la collaborazione del dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche ed Ambientali dell’Università di Catania e con il patrocinio dell’Unesco Chair on Karst Education, della Karst Commision dell’International Union of Hydrogeologists, del Comune di Ragusa, in co-partecipazione con l’Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia, del Libero Consorzio Comunale di Ragusa e del Polo Regionale Museale per i siti culturali di Ragusa e di diversi atenei.
La visita guidata in grotta
Numerosi partecipanti alla conferenza hanno visitato la Grotta Monello, caratterizzata dalla presenza di speleotemi di particolare bellezza. Successivamente hanno visitato il Museo del Carsismo Ibleo all’interno del Centro Visite della “Grotta Monello” dove i visitatori hanno potuto ammirare alcune caratteristiche rocce e minerali dell’area iblea oltre a una serie di pannelli espositivi multimediali sugli aspetti geologici tipici del carsismo ibleo, sulla flora, fauna e sul paesaggio della riserva naturale Grotta Monello e di altre due riserve naturali gestite dal Cutgana nella provincia di Siracusa, Grotta Palombara e Complesso Speleologico Villasmundo - S.Alfio.
A guidare i visitatori il direttore dell’area protetta, il geologo Salvatore Costanzo, e il Responsabile scientifico del Museo del Carsismo Ibleo, il prof. Rosolino Cirrincione.
Il convegno
I lavori sono stati aperti lunedì 24 giugno dal sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì, dal commissario del Libero consorzio di Siracusa, Giuseppe Piazza, dal direttore del dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche ed Ambientali dell’Università di Catania, Carmelo Monaco, dal presidente dell’Ordine regionale dei geologi, Giuseppe Colluca, dal direttore del centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania, Giovanni Signorello, e da Rosario Ruggeri, presidente del Cirs Ragusa.
«Man and Karst 2019» in Sicilia, allo stesso modo delle edizioni precedenti, ha voluto dare un contributo alla conoscenza, alla valorizzazione e alla salvaguardia di questo paesaggio con il suo ecosistema e con le risorse storico-antropologiche, come uno strumento e una funzione ottimale della ricerca scientifica, non tanto per l’interesse di pochi utenti, ma per il servizio e il beneficio dell'intera comunità. Nel corso del meeting sono stati affrontati i rapporti fra i territori carsici e le comunità che lo abitano, ci si è interrogati su come salvaguardare questo ecosistema e come valorizzarlo anche in chiave turistica. È stato indagato l’impatto che le attività antropiche non regolamentate hanno sulla qualità delle acque carsiche poi utilizzate per il consumo umano.
Il ruolo dell’Università di Catania
Il convegno internazionale «Man and Karst 2019», inoltre, ha previsto una serie di escursioni a cui hanno preso parte anche un nutrito gruppo di studenti dell’Università di Catania, frequentanti il primo anno del corso di Scienze geologiche, accompagnati dalla ricercatrice Rosalba Punturo e dalla professoressa Agata Di Stefano. L’Università di Catania ha affiancato il Centro Ibleo di Ricerche Speleo-Idrogeologiche di Ragusa nell’organizzazione del programma, con l’aiuto di Giuseppe Tortorici, ricercatore del dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania, coadiuvato dai professori Serafina Carbone e Rosolino Cirrincione e da tutti i docenti che sono stati coinvolti in varia maniera.
Le visite guidate
Oltre alla Grotta Monello gestita dal Cutgana, i visitatori hanno potuto ammirare i siti di Pantalica, dell’Anapo, della Grotta Chiusazza e di Scala dei Turchi con visita al Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento. I visitatori, inoltre, hanno svolto un trekking sulle vette del Monte Etna e hanno visitato anche la Contrada Tabuna per ammirare le miniere di asfalto che sono una particolarità del territorio ragusano.