Pozzallo, presentato il progetto Calypso South

POZZALLO. Potenziare e favorire la sicurezza nel trasporto marittimo nel canale siculo-maltese, mitigando gli effetti di eventuali sversamenti di idrocarburi a tutela delle coste siciliane e maltesi e favorire lo sviluppo socio-economico dei territori interessati. Sono gli obiettivi del progetto “Calypso South” - Programma Interreg V A Italia-Malta - illustrato stamattina nella sala conferenze del Comando della Polizia municipale a Pozzallo in occasione dell’iniziativa “Giornata del Mare”.

A presentarlo il prof. Giuseppe Ciraolo e l’Ing. Fulvio Capodici dell’Università di Palermo (Calypso South Sicilian focal point) che hanno sottolineato che «il progetto prevede l’estensione della copertura della rete HF verso la parte occidentale del canale siculo-maltese ed a sud dell’arcipelago maltese, l’implementazione degli strumenti di monitoraggio e di previsione e nuovi servizi a supporto delle autorità competenti nelle operazioni di sicurezza marittima».

«Calypso South, infatti, svilupperà ulteriormente i precedenti progetti “Calypso” e “Calypso Follow On” (Programma Italia-Malta 2007-2013) che hanno permesso di attivare già dall’ottobre 2013 un Sistema Hf permanente ed operativo costituito da quattro antenne (una installata nell’area portuale di Pozzallo ed altre due a Malta nei siti di Ta’ Barkat e Ta’ Sopu), successivamente potenziato nel 2015 con l’installazione di una quarta antenna nel porto turistico di Marina di Ragusa» ha aggiunto il prof. Ciraolo.

I lavori della Giornata del Mare sono stati aperti dal sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, dal comandante in seconda della Capitaneria di Porto di Pozzallo, Marco Tognazzoni, e dal presidente della Lni Pozzallo, consigliere Nazionale della Lega Navale Luigi Tussellino, che hanno illustrato l’iniziativa.

“Grazie a Calypso South, che prevede l’installazione di stazioni meteo per l’implementazione di applicazioni integrate di sicurezza portuale e l’ampliamento della rete HF con due nuove antenne per l’incremento della copertura in aree strategiche oltre al miglioramento della qualità dei dati, gli enti preposti come l’Armed Forces of Malta, Transport Malta, i due dipartimenti di Protezione Civile, la Guardia Costiera Italiana e la Marina Militare Italiana potranno ottimizzare le operazioni di sicurezza della navigazione e ridurre i tempi d’intervento limitando le aree di ricerca sia per salvaguardare il mare e le coste, sia in caso di soccorso internazionale in mare” hanno aggiunto il prof. Giuseppe Ciraolo e l’ing. Fulvio Capodici dell’Università di Palermo. Inoltre l’Ing. Carmelo Nasello, dell’Università di Palermo, ha presentato una innovativa boa galleggiante, sviluppata dal Dipartimento di Ingegneria, capace di seguire le correnti e trasmettere le posizioni via via occupate dal drifter.

Il partenariato del progetto è costituito da University of Malta (capofila), Università di Palermo (Polo Territoriale Universitario della Provincia di Trapani), Transport Malta, Cutgana dell’Università di Catania, Arpa Sicilia, Iamc-Cnr di Capo Granitola e Civil Protection Department.

A seguire i rappresentanti dell’Università di Palermo hanno presentato sul cambiamento climatico e erosione coste, Daniele Ticconi della Cdp di Pozzallo sulle attività istituzionali di salvaguardia e soccorso in mare, Luigi Tussellino della Lni Pozzallo sulle attività della Lega navale a difesa dell’ambiente, il biologo marino Antonino Barlotta sul caso di spiaggiamento di cetacei e tartarughe, e la prof.ssa Mara Aldrighetti, dirigente dell’IIS “La Pira” di Pozzallo.

I lavori sono stati moderati dalla prof.ssa Lucia Trombatore, delegata scolastica della Lni Pozzallo.

Alfio Russo - Ufficio Comunicazione e Stampa Università di Catania

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