Avviare e sostenere “nuove” politiche per favorire l’uso più efficiente delle risorse nel settore delle costruzioni e per migliorare le prestazioni energetiche e riutilizzare i materiali. Un tema che è stato oggetto del convegno “Uso efficiente delle risorse ed economia circolare nella filiera delle costruzioni: problematiche ed opportunità per il settore pubblico e privato” che si è tenuto nella sala Ciclope del complesso “Ciminiere”, organizzato, nell’ambito del “Progetto Comfort”, dall’Università di Catania e dall’Enea, e che ha richiamato numerosi esperti del settore che hanno delineato gli elementi dell’economia circolare nel futuro delle costruzioni ormai sempre più determinanti per una progettazione competitiva e sostenibile.
“Viviamo in un’epoca in cui i rifiuti hanno raggiunto livelli eccessivi e le discariche regolamentate sono ormai colme oltre a quelle abusive anche con materiali nocivi per la salute – ha spiegato il prof. Gaetano Sciuto del dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania -. Oggi è indispensabile ragionare in termini di economia circolare in materia di rifiuti per recuperare il materiale delle costruzioni con l’obiettivo di ridurre i rifiuti in discarica. Spesso parliamo di sostenibilità e risparmio energetico inteso ad oggi per gli edifici esistenti che sono energivori perché il patrimonio edilizio è stato realizzato in periodi in cui non esistevano normative in materia, ma la vera sfida è rappresentata dalla progettazione sostenibile del luogo con materiali naturali, riciclabili e riutilizzabili e quindi di procedimenti costruttivi che diano la possibilità di recuperare il materiale senza conferirlo in discarica”.
“Nello specifico si parla dell’utilizzo del legno per la realizzazione delle opere o della paglia per l’isolamento ad esempio – ha aggiunto il docente -, oggi la strada da seguire, la vera innovazione, è quella di guardare al passato, alle tecniche e ai materiali del passato ovvero ai materiali naturali. Attualmente sono in corso delle ricerche al Dicar per individuare nuovi materiali per sostituire quelli derivati dalla plastica”.
Un tema ripreso da Laura Cutaia dell’Enea che si è soffermata sulle attività dell’agenzia nazionale indirizzate “al recupero e al trattamento dei rifiuti e alle tematiche di ecologia industriale con l’utilizzo di nuove tecnologie”. “Abbiamo in corso diversi progetti e una modalità di lavoro consolidata con le pubbliche amministrazioni con studi sul recupero e riciclo di frazioni di rifiuti come raae e plastiche e sull’efficientamento delle risorse in campo edilizio – ha aggiunto -. Ad oggi sono state individuate diverse soluzioni metodologiche che mettono assieme diversi attori della stessa filiera per avviare il cambiamento”.
Sulla stessa linea Antonella Luciano dell’Enea che nel corso dell’intervento ha approfondito “la mappa delle miniere urbane di tutta Europa utile per tracciare le 18 milioni di tonnellate di computer, batterie, frigoriferi, rottami di veicoli e altri rifiuti elettrici ed elettronici che contengono materiali del valore di miliardi di dollari” e ha presentato il progetto «Ecoinnovazione Sicilia» e la prima Piattaforma di Simbiosi Industriale in Italia che rappresenta “uno strumento al servizio delle imprese e degli altri operatori presenti sul territorio per attivare trasferimenti di risorse ed offrire altri strumenti operativi”.
Il convegno ha rappresentato, inoltre, un’occasione di incontro e dibattito sulle problematiche ancora aperte sull’uso delle risorse nel settore delle costruzioni, le opportunità per le imprese e gli operatori del settore, sul ruolo della comunità scientifica, dei professionisti, delle imprese e della pubblica amministrazione nell’avviare e sostenere politiche ed approcci per la transizione verso l’economia circolare.