Introduzione
Vallone di Piano della Corte è un alveo fluviale che attraversa gli Erei e raccoglie nel suo percorso le acque piovane provenienti delle alture che attraversa. Il clima mediterraneo che insiste su questo territorio impone, come a tutti i territori siciliani, una lunga aridità estiva e una discreta piovosità autunno-invernale. Questo regime di precipitazioni induce una netta differenza di portata idrica nella maggior parte dei corsi d’acqua dell’isola, come pure nel torrente Brace del Vallone Piano della Corte. Il regime piovoso stagionale porta alla quasi totale scomparsa di acqua superficiale nel letto del torrente, che continua tuttavia a scorrere nel sottosuolo consentendo alla vegetazione ripariale di mantenersi rigogliosa nonostante il periodo estivo. Tale stagionalità, le differenze di substrato, la geomorfologia selezionano diversi aspetti di vegetazione e flora. L’insieme degli elementi floristici determinano l’aspetto fisionomico di un relitto di bosco igrofilo, un tempo molto rappresentato nell’isola. È un territorio che accoglie lembi, oramai rarissimi, di vegetazione naturale.
Vegetazione
Boscaglia a Quercia castagnara Quercus virgiliana
Molti dei boschi decidui pedemontani che un tempo ricoprivano la Sicilia dovevano sicuramente essere rappresentati da foreste termofile (legate a climi caldi) e xerofile (di ambienti aridi) a querce caducifoglie quali Quercus amplifolia e Q. virgiliana, quest’ultima comunemente chiamata quercia castagnara, produttrice di grosse ghiande un tempo impiegate in cucina come le castagne. Tale esteso mantello di foreste già in epoche storiche è stato interrotto e gradualmente disgregato, rimangono pochi lembi relitti. Piccoli nuclei di questi boschi, sono presenti nel Vallone, principalmente nei pressi di poggio Tondo, spesso ai margini di coltivi. Assieme alle querce si rinvengono: Alaterno Rhamnus alaternus, Camedrio femmina Teucrium fruticans, Salsapariglia nostrana Smilax aspera, Cornetta dondolina Coronilla emerus, Rosa sempreverde Rosa sempervirens, etc.
Boschi ripari a Pioppo nero Populus nigra
Nelle zone più elevate del Vallone, lungo il letto fluviale, in condizioni di presenza d’acqua di falda sotto l’alveo, si rinviene un tipo di bosco strettamente legato a fiumi o torrenti. La specie arborea più presente è il Pioppo nero Populus nigra che si accompagna a Salice Salix alba e S. pedicellata e Olmo Ulmus canescens. Arbusti e specie lianose spesso formano uno strato di vegetazione intermedio intricato, con Edera Hedera helix, Vitalba Clematis vitalba, Dulcamara Solanum dulcamara, Prugno selvatico Prunus spinosa, Biancospino Crataegus monogyna, Rosa sempreverde Rosa sempervirens e Rovo Rubus ulmifolius. Il Pioppo, in questo territorio, è rappresentato da un esemplare vecchissimo e molto grande, incluso tra gli alberi monumentali della Regione Sicilia.
Boschi ripari a Salice bianco Salix alba e Salice pedicellato Salix pedicellata.
Man mano che il letto del torrente verso valle si allarga presentandosi assolato e meno incassato viene colonizzato da una vegetazione più aperta, di tipo arbustivo-arboreo, a Salice bianco Salix alba e Salice pedicellato Salix pedicellata. Seppur in inferiore quantitativo qui si rinvengono ancora Pioppo bianco Populus alba, Olmo Ulmus canescens. Di recente, nello strato arboreo, si sta affermando sempre di più, e con grosse difficoltà a contenerlo, l’Ailanto l’Ailanthus altissima, specie ad alto fusto proveniente dalla Cina, che mostra notevole celerità nella crescita e una intensa capacità di propagazione.
Boscaglie riparie a tamerici
Il letto del torrente, ancora più a valle, è eroso tra gli affioramenti argillosi. L’alveo fluviale appare particolarmente ampio con accentuata aridità del suolo nel periodo estivo. La vegetazione è caratterizzata dalla presenza di una boscaglia a Tamerice, Tamarix africana e Tamarix gallica.
Vegetazione erbacea igrofila perenne
Le risorgive, specchi di acqua stagnante che riescono a mantenersi talvolta anche per l’intera stagione estiva, sono il regno della vegetazione elofitica (con apparato radicale costantemente sommerso) che si dispone, attorno agli stagni, secondo una ben precisa seriazione. I tratti con maggiore profondità dell’acqua sono colonizzati da popolamenti pressochè monofitici a Tifa Typha angustifolia, negli spazi un po’ più aperti, con presenza d’acqua superficiale meno costante, si presenta una vegetazione a Giunco Juncus inflexus. Infine, ancora più esternamente al giuncheto, si possono osservare praterie perenni a Festuca Festuca arundinacea e Gramigna rossa Cynodon dactylon.
Flora
Le specie censite sono 424. Di queste quasi un 41% sono piante annuali. Il 27% è rappresentato da emicriptofite, specie con apparato radicale perenne che emettono nuova vegetazione aerea ogni anno. Anche in questo caso il valore percentuale è rilevante ed è probabilmente da attribuire a fenomeni di pascolo o ripetuti incendi. Le specie arboree sono il 16 %, quelle arbustive il 4 %. Le specie bulbose e rizomatose sono rappresentate dal 12 %. Da un punto di vista fitogeografico si evince che il 43,6 % sono specie mediterranee, il 24,9 % sono Eurimediterranee, cioè specie presenti anche in taluni territori europei. Il 3,9 % sono specie mediterranee ma di provenienza mediorientale, da collegarsi probabilmente a particolari eventi geologici come la cosiddetta “crisi di salinità del messiniano” che portò all’evaporazione di gran parte delle acque del mediterraneo circa 7 milioni di anni fa e la formazione di lingue di terra che agevolarono lo spostamento, dalle zone orientali, di specie steppiche o di ambienti salati. Le specie endemiche sono il 2,9 %, un valore basso rispetto al valore medio nell’Isola che è del 14%. Questo è probabilmente da attribuirsi a una intensa antropizzazione che ha alterato gli ecosistemi, unitamente all’assenza nel territorio di ambienti rupicoli, notoriamente serbatoio di endemismi.
Per ulteriori approfondimenti sulla componente floristico-vegetazionale della riserva consultate il lavoro di Costanzo et al. 2005.